Sono giornate concitate ed entusiasmanti. Solo ora riesco a postare la mia cronaca della nascita del nuovo circolo di Fare a Vimercate.
È stata bella e calda serata a Vimercate per la presentazione dei candidati locali e per la costituzione di un circolo di Fare per Fermare il Declino.
Giorgio Catania e Mariangela De Vecchi i padroni di casa, entrambi candidati alla Camera in Lombardia. Il dibattito è stato coordinato da Marco Ardemagni di Radio Rai. Presenti insieme a me Roberto Italia, candidato al Senato in Lombardia, e Costantino De Blasi, Candidato alla Camera in Campania.
Numerose le presenze in sala: non solo aderenti, ma molte persone di tutte le età, e anche intere famiglie con figli adulti, che avevano sentito parlare del nostro movimento e volevano conoscerlo meglio. Ho aperto il dibattito raccontando la nascita di Fermare il Declino, ho illustrato i principali punti del programma e mi sono soffermato sulla situazione politica attuale. Poi abbiamo presentato i candidati alla Regione del territorio: Luca Massironi, Roberto Salis, Stefania Chiodo Grandi, Silvia Guardamagna, Christian Villa e Carlo Perni. Gli altri interventi e il dibattito che ne è seguito hanno toccato tantissimi temi: dal codice etico, al rispetto del quale si sono impegnati tutti i candidati di Fare, alle promesse (ogni giorno più irrealizzabili) con le quali viene condotta la campagna elettorale.
Si è parlato di diritti civili, di immigrazione, di università e scuola, di piccola e media impresa, di tagli possibili alla spesa pubblica, di misure contro la corruzione, di alleanze.
Pubblico attento, informato ed esigente: un bel segnale. Significa che non c’è più una delega in bianco; gli elettori vogliono incontrare le persone che hanno fatto la scelta di candidarsi e conoscerne le motivazioni. Mi ha molto colpito, nelle presentazioni dei candidati, il ricorrere di un riferimento costante: “lo faccio per i miei figli” (figli emigrati in Alaska, figli che studiano all’università e si interrogano sugli sbocchi professionali, figli ancora a scuola…).
Ho percepito una diffusa consapevolezza del declino del nostro paese, ma anche la voglia di ribellarsi al fatalismo e di impegnarsi in prima persona, con tutti i sacrifici che ciò comporta, in termini di tempo sottratto alla famiglia e al lavoro. Il dibattito è durato fin oltre la mezzanotte e si è concluso con la costituzione del circolo cittadino. Le speranze delle persone presenti in sala erano palpabili. Pensateci: quasi ogni giorno nasce un nuovo comitato locale. In 6 mesi abbiamo superato i 67.000 aderenti (Italia Futura, che esiste dal 2009, ne ha 76.000). Operando in rigoroso regime di autofinanziamento stiamo sostenendo la nostra campagna elettorale, siamo riusciti a presentare le liste in tutta Italia con qualche giorno di anticipo e presentando un migliaio di candidati. Queste sono le ragioni per le quali, a due settimane dal voto mi sento ottimista. Le elezioni del 2013, come ora molti stanno cominciando a capire, riserveranno molte sorprese ai soliti noti.