Ieri ho scritto un messaggio importante.
L’ho inviato ai miei amici, dicendo loro i perché della mia scelta sia di impegnarmi in prima persona e con tutta la mia energia, sia di candidarmi per FARE per Fermare il declino.
Anche in un sistema elettorale pessimo e bloccato dal Porcellum, nel quale sparisce il naturale rapporto tra il candidato e i suoi potenziali elettori, è importante creare un filo diretto con la constituency: la comunità dei cittadini-elettori.
È importante aprirsi ai suggerimenti, alle idee, alle esperienze e, naturalmente, alle critiche. è indispensabile capire i problemi reali delle persone. è fondamentale spiegare le policies: linee di condotta, piani d’azione e priorità.
Fare politica è anche questo: non ci si può limitare a parlare per slogan ultrasemplificati, utili a blandire il grande pubblico televisivo o a conquistarsi l’attenzione dei giornali, trasformando per forza di cose il dibattito in una rissa indecifrabile il cui unico obiettivo è finire sotto i riflettori sparandole grosse e strillando più forte.
Sono profondamente convinto che bisogna impostare un rapporto di dialogo personale con gli amici e i conoscenti, e via via allargarlo a tutti coloro che potenzialmente possono condividere un’idea e una visione.
È un rapporto biunivoco che deve valere e continuare anche (e soprattutto) in caso di elezione.
Ho già ricevuto molti messaggi di sostegno e di piena comprensione per la mia scelta che, così come l’ha definita il Corriere della Sera, può apparire controcorrente.
Non sto correndo certo per un “seggio sicuro”. è piuttosto, la mia, una battaglia per degli ideali in cui credo con tutto me stesso.
Per questo, anche se vivo giornate frenetiche, mi sono ritagliato un tempo per scrivere agli amici. Per questo mi ritaglio un tempo per dialogare in rete. E, mentre ogni giorno rapidamente imparo molte cose nuove, i messaggi che gli amici, i conoscenti e le persone che incontro mi inviano sono una vera boccata d’ossigeno, che dà ragione della scelta fatta e dell’impegno quotidiano.